C’era una volta un borgo antico e un ragazzino cresciuto fra le strade sterrate e le case di sasso, c’era un villaggio circondato da vigneti bellissimi, abitato da stirpi contadine, gente ruvida come i palmi delle loro mani.
Il ragazzino amava il suo paese, il paese di sua madre. Conosceva a memoria ogni angolo dellla grande corte dove si ballava sull’aia nelle sere d’agosto, i fienili, rifugio di grandi gatti gentili, l’osteria in cui il vino faceva dimenticare la stanchezza della terra.